All’insegna delle controversie le prove svizzere del Trofeo Saladini Pilastri
IN SVIZZERA TRA FORCELLI, CANI E POLEMICHE
LA MADELON, Vallese (CH) – 18 e 19 agosto 1997
Antefatto. Ai piedi della diga della Grande-Dixance – entrata ormai nel mito della cinofilia di montagna tra leggendarie prestazioni di grandi cani e luculliane scorpacciate di raclette – prende il via nel Vallese il tour svizzero del Trofeo Saladini Pilastri. Negli anni passati quella della Mandelon era la prova inaugurale del Trofeo, ma, da quest’anno ha dovuto prendere il testimone dalla prova di Follina, che ha inaugurato l’XI edizione della prestigiosa competizione. Ma già si intravedono all’orizzonte oscure nubi di ricorsi e vari altri atti amministrativi per inficiare le prove valligiane del trofeo, ree di non aver rispettato il calendario ufficiale dell’ENCI. Difatti, ufficialmente, le prove dovevano corrersi il martedì ed il mercoledì per permettere, ai partecipanti della prova di Follina, di affrontare la lunga trasferta Treviso-Sion. Invece, per motivi indipendenti dalla volontà degli organizzatori del Setter & Pointer Club Suisse, le zone di gara sono state concesse dall’Ufficio CACcia e Pesca di Sion solo per il lunedì ed il martedì, causando così il casus belli. Ora si è in attesa di un pronunciamento ufficiale dall’ENCI – a quale livello non si sa – per la decisione in merito: prova valida solo la seconda giornata? Prove non valide ambedue le giornate? Prove valide ambedue le giornate? Prove non valide né a Follina né in Vallese? Se ne saprà di più in seguito. (Y.T.)
Le prove. Clima dunque in parte guastato dai malumori e dalle numerose assenze. Dal punto di vista agonistico – vera essenza del nostro interesse cinofilo – la parola va data ai cani, ai selvatici ed ai terreni. Una bellissima – quanto fredda – prima giornata, due le batterie di una decina di coppie ciascuna.
La prima batteria agli ordini dei signori Pino Della Torre (I) e Silvio Jelmoni (CH) si svolge sul collaudato terreno della malga della Mandelon. I turni si snocciolano sui bellissimi ma insidiosi terreni, banchi di prova che mettono subito a nudo pregi e difetti dei soggetti in gara. Buona la consistenza di galli che, alla fine della prova, permetteranno di portare in classifica den quattro cani. Al 1° Eccellente abbiamo Mirò setter del comasco Gatti, che nel richiamo va a bloccare con sicurezza e buona espressione un giovane gallo in concorrenza con il promettente giovane setter Scott del trentino Rosanelli (che meriterà il 3° Molto Buono). Al secondo rango con la qualifica di Molto Buono si porta Amiternum Dero esperto setter del simpatico ed estroverso bergamasco Mazzoleni. Dero, dopo aver sfoderato un turno ed un richiamo degni dell’eccellenza corrompe il tutto con una risoluzione poco ortodossa.
La seconda batteria, svoltasi sui terreni di Thion, era agli ordini del dottor Mario Testa (I) e del dottor Roberto Pedrazzetti (CH), presidente del Setter e Pointer Club Svizzero. Pur con una presenza di galli leggermente inferiore, grazie alla caparbietà e alla tenacia dei giudici mai paghi nel batter nuovi e possibili terreni, si riesce a portare al punto tre soggetti. La batteria viene dominata da Gea del Sassalbo pointera dell’inossidabile Franco Giachino. Gea svolge una prestazione di grosso spessore cinotecnico coronata dal punto che gli varrà il 1° Eccellente. In classifica anche l’esperto pointer Argo del ticinese Rusconi, che, dopo l’aver sostenuto un turno da autentico signore della montagna, butta alle ortiche un possibile “cartellino” che ormai tutti gli ritenevano assegnato, si lancia nella rincorsa di un vecchio e scaltro gallo di Thion, che, oltre all’amaro in bocca, lascia all’amico Rusconi un CQN grande come una casa. La classifica si chiude con un altro CQN all’unico setter protagonista a Thion, lo Zaro di Giachino, che, dopo aver agganciato un gallo scivolando sull’emanazione in maniera esemplare, si lascia tradire dalla giovane età rincorrendo a fondo.
Nel secondo giorno di prove nella valle della grande diga – prova ad oggi, sino a nuove smentite, valida per il Trofeo Saladini – troviamo ad arricchire le fila dei concorrenti i reduci della prova trevigiana, tra cui il ticinese Bizzozzero (quello dell’Asso di Centromarche, “Schumi” della situazione) e l’After di Coti Zelati – detentoe del Trofeo 1996 – con già in carniere un 2° Eccellente. Anche quest’oggi due le batterie: le coppie dei giudici rimangono invariate e sugli stessi terreni, mentre le batterie, come da tradizione, ruotano.
Nella batteria stanziata alla Mandelon (Jelmoni-Della Torre) si intuisce quasi subito che la giornata non sarà felice, tra qualche trascuro, uno sfrullo e qualche turno non facilissimo. Alla fine della giornata si avrà un solo soggetto al CQN: Mimì della bella e simpatica Monica Oesch, che, dopo una valida prestazione bloccava al di sotto di un vecchio larice un galletto, il quale, nel rumoroso involo, si trascinava con sé la giovane setterina.
Maggiori le emozioni nella batteria di Thion, dove, agli ordini di Testa e Pedrazzetti, si sfidavano alcuni tra i più accreditati concorrenti all’edizione 1997 del Saladini Pilastri. Subito il vecchio – d’età ma non di spirito – Irgo del Centromarche di Bizzozzero dopo aver fermato sprecava l’occasione forzando una vecchia gallina. Era quindi il turno di Adbor Pull, esperto e consumato attore di questi palcoscenici naturali, che, pur perdendo un filo di smalto rispetto agli anni passati, andava a cogliere in fondo ad uno scosceso canalino un gallo che gli permetteva di portarsi al 3° eccellente. Nei richiami tocca al Dero di Mazzoleni, soggetto al quale il passare degli anni – come al buno vino – sembra conferire giovamento . Dero, contrariamente alla prestazione del giorno precedente, si aggiudica un punto, che risolve dopo lunga e perentoria guidata, su di un terreno insidioso per la presenza di massi, crepacci e fitti rododendri, aggiudicandosi il 2° Eccellente. Toccava chiudere quindi a Bizzozzero con il famoso – o meglio famigerato – Asso del Centromarche, giovane figlio di Negus, accreditato come uno dei favoriti, che, seppur con un paio di ferme senza esito, forniva un punto a coronamento di una tale prestazione da meritarsi il primo posto in classifica ed il rango dell’eccellenza.
Si chiudono tra diatribe e punti di domanda i due giorni del Vallese, ma per tutti il pensiero va doverosamente a ricordare il giudice – ma soprattutto l’amico indimenticabile – Michael Fombonnat, perito tragicamente in un incidente stradale quest’inverno.
ANDREA SARTORI
VALLE BEDRETTO, Ticino (CH) – 22 e 23 agosto 1997
Di buon ora, come da tradizione, vengo accolto al Ristorante-Albergo di All’Acqua del Segretario Operativo del Pointer e Setter Club Ticino, Antonio Trapletti – che già ebbi a definire “prototipo del conduttore di montagna” e vincitore di ben tre edizioni del Trofeo Saladini Pilastri – che mi prega di aiutarlo a sbrigare le operazioni di iscrizione dei cani alla prova. Con lui sono seduti al tavolo il maestro Ares Sala – sotto l’egida del babbo Giacomone – e Bizzozzero (ancora quello dell’Asso) che oggi corre in casa.
Ben tre le batterie di circa sette/otto coppie ciascuna: la prima diretta dall’inedito duo Duchamp-Falletti ed accompagnata sui terreni da Silvio Bellini corre nella parte destra del versante meridonale della Valle Bedretto, la seconda, che corre nella parte centrale, diretta dai giudici Malnati e Bloch ed accompagnata sui terreni dal caro amico Giacomone Sala; la terza, nella parte sinistra, è agli ordini del duo Jelmoni-Della Torre diretta dal grande cinofilo ticinese Theo Petrocchi – uno dei pionieri delle prove di montagna. Verso le otto parte il lungo serpente motorizzato che si snoda lungo i tornanti della strada sterrata che conduce in quota. Arrivati sul posto, circa venti minuti dopo, si calzano gli scarponi, si dà l’ultima controllatina agli zaini, cani al guinzaglio e … in marcia.
Al rietro alle macchine si tiene – sempre in quota – il tradizionale pic-nic offerto dal SPCT ai concorrenti, con il famoso “lardo italiano” del Giacomone Sala affettato dal redivivo Adriano Tartari (tenuto lontano dalle prove precedenti per un ginocchio dolorante).
Dopo l’allegro convivio in quota si scende al ritrovo per le relazioni. La batteria Duchamp-Falletti ha esaminato un valido lotto di cani che purtroppo – pur avendo la disponibilità di una covata di galli – non riescono a mettere cani in classifica. La menzione spetta ai cani della pointer-woman francese Bethune, e dei setteristi Coti Zelati e Santarsiero. Molto più fortunate le altre due batterie. La coppia Malnati-Bloch dopo aver valutato un buon lotto di cani, in cui si è riscontrata l’elevazione della nota del concorso, mette in classifica ben tre soggetti. Al primo eccellente si colloca la setterina Ketty di Brisa che ha ottenuto un punto in buon stile su una coppia di giovani galli. Al secondo eccellente il Dick detto Costanzo di Bonalume – protagonista di un derby negli anni passati – penalizzato da una assenza di collegamento riscontrabile solamente nel finale del turno, che gli porta ad ottenere un punto che per la qualità della risoluzione gli vale l’eccellenza. Un CQN alla setterina tutto pepe dell’amico – e prezioso collaboratore – Andrea Sartori, la Uti di Crocedomini, che, con l’ottima guidata, se fosse stata corretta al frullo si sarebbe certamente aggiudicata la batteria. La batteria di Jelmoni e Della Torre porta in classifica solo un cane, il Gild di Pennati/Usuelli che si aggiudica su un terreno molto ripido un punto su due forcelli, che gli vale il 1° eccellente. Buona impressione ha dato invece il giovane pointer di Giachino, l’Artù, che ha offerto uno spettacolo grandioso con una prestazione che denota la competitività e la validità del pointer in montagna. Dopo la relazione viene inoltre ricordato il giudice Michael Fombonnat con una piccola ma significativa cerimonia nella chiesina vicino all’albergo.
Dopo una notte passata nel lager – così chiamata la mansarda dell’Albergo-Ristorante di All’Acqua – a spezzarsi la schiena sugli esili materassini, eccoci di nuovo alla partenza del lungo serpente motorizzato diretto all’Alpe. Come in Vallese, secondo la collaudata formula del SPCT, le batterie ruotano sui campi con alcune modifiche al corpo giudicante: si avranno difatti le coppie Duchamp-Falletti, Pedrazzetti-Della Torre e Monnerat-Jelmoni.
La coppia Duchamp-Falletti, sfortunata nella giornata di ieri, sfodera un’ottima prestazione della Quinn del Bozzente del comasco Dotti, setterina incontrista che anche oggi ha prevalso su tutti gli altri cani in classifica. Nella batteria diretta da Jelmoni e Monnerat prevale su tutti ancora il Dero di Mazzoleni, che con il 1° Molto Buono distacca tutti nella classifica generale del Trofeo. Ma il vero trionfo lo registra la batteria di Della Torre e Pedrazzetti che assegnano il CACIT al pointer francese Eloi du Bois des Perches della signora Bethune.
Il giorno dopo tutti in Valle di Blenio per una prova non valida per il Trofeo, ma che vede anch’essa un vsato numero di concorrenti. È la giornata del Pointer: difatti vincono nelle tre batterie i pointer Koral di Regazzi, Gea del Sassalbo di Giachino e ancora l’Eloi di Bethune, solo Full di Pedraglio (CQN) e Red di Piccardo (2° ecc.) salvano l’onore dei setters. A Eloi viene assegnata la Challenge “Ticino” e la …………… vinta definitivamente l’anno scorso dal pointer British des Allies di Neiger, che per volontà dell’anziano giudice, gravemente malato, è stata rimessa in palio.
YURI TARTARI
Con due eclatanti vittorie sulle Alpi Marittime e sulle Alpi Cozie il cane di Mazzoleni è al vertice della Classifica
AMITERNUM DERO STACCA TUTTI
SAN BERNARDO DI MENDATICA, Alta Valle Arroscia (IM) – 28 agosto 1997
Siamo dunque ad Imperia. Calorosa ed ineccepibile l’accoglienza dei gruppi cinofili San remese ed Imperiese ai giudici ed ai concorrenti del Saladini.
Ottimi i terreni, più che buona la presenza di galli, ma quando sembra che nulla manchi alla perfetta riuscita della prova, ci pensa il tempo – con nebbia, vento, pioggia, tempesta e perfino nevischio – compromette fortemente lo svolgersi della manifestazione.
Nella prima batteria, guidata dai sigg. Pedrazzetti e Frangini, si intuisce subito che la giornata sarà dura: si inizia con 13 coppie, ma a causa della bufera i giudici sono costretti a reimpostare le coppie a causa delle numerose defezioni tra i concorrenti. Tra sforzi e sacrifici vengono comunque messi in classifica due cani. Al 1° eccellente l’onnipresente Dero di Mazzolene, continuando così la striscia positiva ed al 2° eccellente la pointera di Giachino, Gea del Sassalbo, che, pur con una migliore prestazione pecca leggermente tra vento e tempesta, in fase di risoluzione del punto.
La seconda batteria, agli ordini dei giudici Delaini e Testa, riesce, pur tra difficoltà ed interruzioni, ad avere la fortuna di piazzare ben tre cani in classifica. La batteria è dominata dal setter Athos di Rui con il 1° eccellente, seguito al secondo posto sempre con l’eccellenza l’After di Cotizelati, pronto a smentire coloro i quali lo trovavano in difetto di forma, al terzo Molto Buono spunta l’Edbel Brut setter di Della Bella – qualifica, questa, che a parere di chi ha seguito i turni sembra ingenerosa.
Tocca quindi alla terza batteria agli ordini di Della Torre e Geminiani, che, più delle altre, ha risentito delle condizioni atmosferiche. Dopo due ore di attesa era dapprima costretta a cambiare terreni, quindi nel bel mezzo del diluvio, pur con tutta la buona volontà, non riusciva a piazzare alcun soggetto.
ANDREA SARTORI
BAGNI DI VINADIO, Valle Stura (CN) – 29 agosto 1997
Si arriva da Imperia e lasciandoci dietro nubi e pioggia ci riscaldiamo al magnifico solo delle Alpi dell’Argentera. Sotto la direzione del gruppo cinofilo Langhe e Roeri, giudici e concorrenti divisi in due batterie si apprestano a correre in ambienti che per terreni e selvaggina sembrano finalmente ideali.
La prima batteria, sotto la direzione dei giudici Frangini e Geminiani, pur con buone opportunità, piazza un solo cane: sembra una consuetudine, è ancora il Dero di Mazzoleni, che proprio all’inizio del primo turno piazza la botta che risulterà decisiva per la qualifica di 1° eccellente.
La seconda batteria, giudicata dai sigg. Testa e Della Torre – pur partendo con un’ora di ritardo a causa di Bizzozzero e Bianchi impegnati in veste di turisti per le strade della Valle – è molto più fortunata: difatti riesce praticamente in ogni turno a far volare dei galli. La classifica è di quelle importanti: vince al 1° Eccellente CAC/CACIT il pointer di Giachino, l’Artù – già protagonista di una grandiosa impresa cinofila in Ticino – autore di una prestazione da manuale e di un punto risolto in maniera da far accapponare la pelle. Al secondo posto vediamo un setter di Santarsiero sempre con la qualifica di Eccellente.
ANDREA SARTORI
Negli storici scenari del Pasubio si accende la battaglia per spodestare Dero dal vertice della classifica
I GALLI TRENTINI ARRIDONO AD ASSO
PAZUL, Altipiano del Pasubio (TN) – 31 agosto 1997
Nella storica cornice dell’altopiano del Pasubio, del Col Santo e della Val degli Ovi – altari sacrificali di migliaia di giovani caduti per l’Unità e la Grandezza d’Italia – si svolge l’ottava prova valida per l’assegnazione del Trofeo Saladini Pilastri.
Come sempre l’appuntamento è fissato per le cinque alla stazione ferroviaria di Rovereto, dove troviamo ad aspettarci il simpatico e gioviale anfitrione della giornata, il caro amico Giancarlo Nicoli, colonna portante del Gruppo Cinofilo Roveretano. Dopo l’attesa – riempita tra vecchi ricordi di prove, di cani e di amici purtroppo non più con noi – si parte per il monte Pazul, dove, sotto un gazebo, viene stabilito il centro nevralgico dell’organizzazione. L’organizzazione e la precisione: qualcosa che non si deve insegnare agli amici di Rovereto (forse per le vicinanze con il mondo tedesco?). Nicoli ed i suoi più stretti collaboratori Pizzini, Frisinghelli, Zucchelli – sotto l’egida del loro presidente il Cav. Uff. Remo Vescovi – hanno aputo condurre a buon esito la manifestazione. Ma non solo. Bisogna pensare inoltre a tutto il lavoro che c’è prima della manifestazione. Organizzazione, dunque, 10 e lode. Selvaggina e terreni ottimali (circa 38-40 incontri tra le due batterie). Selvaggina e terreni, dunque, 10 e lode. Anche i cani si sono meritati il 10 e lode. Vediamo come.
Due le batterie di circa 15 coppie ciascuna (non eravamo più abituati a numeri così alti, ma i terreni e, soprattutto, la selvaggina lo hanno permesso), che correranno sui terreni di caccia dei cacciatori della sezione comunale di Trambileno. Al comando della prima batteria che corre sul Col Santo ci sono i dottori Delaini e Pedrazzetti, condotti magistralmente sul terreno da Giorgio Frisinghelli. Buona presenza di selvaggina (ca. 20-22 incontri), purtroppo non sfruttata, due soli cani in classifica. Vince la batteria con il 1° Eccellente CAC e la proposta di CACIT l’Asso del Centromarche setter di Ermes Bizzozzero, che, dopo aver sostenuto un turno in una zona difficoltosa denotando l’ottimo collegamento e un completamento in cui conferma l’iniziativa e la continuità della cerca, nel richiamo ottiene un punto in ottima espressione su forcello. Ma le segnature le aveva marcate il setter Edbel Brut di Della Bella, che risalendo un bosco va a fermare a ridosso di un vecchio larice, mantendo la posizione per circa dieci minuti – il tempo che il conduttore ed il giudice hanno impiegato per raggiungerlo – anche se disturbato dalla presenza nella zona di diversi caprioli (2° Eccellente Riserva di CAC).
La seconda batteria, che corre nella zona intorno al Monte Pazul, diretta dai signori Malnati e Monaco, è condotta sui terreni dall’esperto accompagnatore Giorgio Pizzini. La grande densità di selvatici ha permesso di portare alla base ben sei classificati. Vince la batteria Gea del Sassalbo, pointera di Giachino, che con un’azione in cui esprime tutta l’avidità, la determinazione e la potenza proprie della sua razza, ottiene il 1° Eccellente CAC e proposta di CACIT. Al 2° Eccellente Riserva di CAC, un cane che quest’anno si è visto poco ma è ormai un mito nel circuito del Saladini, il Gip di Cossali. Seguono poi il 3° Eccellente del Pull di Rosanelli, l’Eccellente del giovane setter Scott sempre di Rosanelli, il Molto Buono del Brack di Pesavento ed il CQN della Gaia sempre di Pesavento.
Il risultato del barrage per l’assegnazione del CACIT dà ragione all’Asso di Bizzozzero.
Questa’anno le coturnici ed i galli – ed i francolini – bergamaschi hanno dato forfait
POCHI INCONTRI (MA BUONI) A BERGAMO
CASTIONE DELLA PRESOLANA, Alta Valle Seriana (BG) – 12 settembre 1997
FOPPOLO, Alta Valle Brembana (BG) – 13 settembre 1997
La carovana del trofeo Saladini arriva a Bergamo. Appuntamento per la cena ufficiale all’albergo-ristorante Grotta di Castione della Presolana giovedì sera. Impeccabile come di solito l’organizzazione, curata dalla signora Lina Pedretti e dal geom. Franco Bertocchi, esponenti del Gruppo Cinofilo Bergamasco.
Terreni arcinoti, le Corzene, la Conca della Presolana e Vigna Soliva. Tempo così così. La sfortuna di non avere molti incontri caratterizza questa prima giornata di prove bergamasche. Difatti su tre batterie, solo una riesce a mettere in classifica due cani. La batteria che corre nelle Corzene, diretta dai giudici Pedrazzetti e Manfroni, mette al primo eccellente una grossa setterina, che, se non fosse per l’ostinazione del conduttore a non farla partecipare a tutto il Saladini (“muove la troppo la coda” dice lui), farebbe sicuramente la storia del Trofeo. Su tre gare a cui a partecipato ha ottenuto ben due primi eccellenti – ed in più mi hanno detto che ha fatto vedere grandi cose a San Primo. Sto parlando della Quinn del Bozzente del comasco Dotti. Già l’anno scorso aveva mostrato l’indole di grande incontrista, cosa che ha confermato in Ticino ed in Presolana.
L’altro cane in classifica è un cane arcinoto nel giro del Saladini, un cane sfortunato, un cane che non ha mai potuto coronare con la presenza di un selvatico sul terreno grandi prestazioni, l’Abel di Mazzoleni (detto l’”Asso del Centromarche” italiano). Si intasca un CQN grande come una casa, dovuto soprattutto alla giovane età. Ne riparleremo l’anno prossimo (ma il conduttore mi ha detto che ormai anche Abel è vecchio, ora bisogna tenere a mente Best, benchè io avrei preferito il Toby, ve lo ricordate?). Le altre batterie più sfortunate (Trivellato-Bortot, Malnati-Delaini) non hanno potuto mettere cani in classifica per la scarsa densità di selvatici sul terreno. La carovana parte per la Valle Brembana.
L’indomani, di buon ora, ritrovo al ristorante K2 di Foppolo per la seconda giornata di prove in terra di Bergamo. Ancora tre le batterie. Tempo inclemente. Si parte alla volta dei terreni di prova sotto una forte pioggia che ci accompagnerà per tutta la giornata.
La prima batteria, diretta dal dott. Delaini, corre in zona Forcella Rossa, dove, dopo aver richiamato invano cani meritevoli (Kroll e Ayrton di Giachino, Abel e Dero di Mazzoleni, Asso di Bizzozzero e Pull di Rosanelli), si levano quattro galli a cani legati. Che sfortuna.
La seconda batteria – che corre nei Fontanini, la cattedrale delle coturnici – diretta dai sigg. Trivellato e Bortot ha la fortuna di aver incontrato ben 18 coturnici, ma un solo cane è riuscito a sfruttarle come si deve. Un cane che conosce il selvatico ed il suo habitat, un cane che ha dato molto a questo tipo di cinofilia, un cane che molto avrebbe ancora dato. Il Gip del bergamasco Cossali, due volte arrivato ad un passo dalla conquista del Trofeo Saladini, una volta dal titolo europeo, che nelle due sole gare disputate quest’anno ha ottenuto nella prima – Pasubio – una Riserva di CAC e nella seconda – Foppolo – un 1° Eccellente su coturnici. Un aneddoto su questo cane: prova a starne a San Primo, turno alla grande, ferma, risolve su due galli; punto non valido per il tipo di gara. Richiamato sostiene – con la Mea di Trapletti – un altro turno alla grande, ferma e risolve magnificamente su un numeroso branco di starne: 1 Ecc. CAC/CACIT. Questo per dimostrare lo spessore della personalità multipla di questo cane, che, a mio parere personale, pochi hanno compreso.
L’ultima batteria, diretta sui terreni dei Silter dai dottori Pedrazzetti e Testa, vede anch’essa un solo cane in classifica, l’Athos di Rui. “Su questi terreni così difficoltosi” relaziona Pedrazzetti “dove si è fatta la storia della cinofilia di montagna, teatri della vera caccia di montagna, sono pochi i cani che sanno veramente cacciare. Ritmo sostenuto, senza trascurare i siti più probabili d’incontro, saper trattare questo selvatico particolare che è la coturnice. È ciò che è riuscito a fare l’Athos di Rui che vince la prova con il 1° Eccellente”. Durante le premiazioni viene dato un riconoscimento anche al signor Di Pompero, che si è sobbarcato una trasferta da Teramo, pur di non mancare all’appuntamento con le coturnici bergamasche. Appuntamento con i galli aostani del Vallone di Menoube per l’ultima prova del Trofeo.
Nell’incomparabile scenario naturale del Vallone di Menoube una bellissima giornata di caccia
FESTIVAL di forcelli per l’ultima sfida
ETROUBLES, Valle del Gran San Bernardo (AO) – 14 settembre 1997
Aosta è sempre Aosta. I forcelli del Menoube sono sempre i forcelli del Menoube. Questa zona ricca di selvatici dalla livrea nera con riflessi di blu, è al pari di altre zone ricche di selvaggina – si pensi al Pasubio – zona di caccia. Intendo sottolineare questo concetto. Dove viene fatta selezione con ratio, dove si registra un’oculata gestione territoriale, è ancora possibile fare incontri di selvatici con numeri di due cifre. Quando una specie si è adeguata a ritmi secolari di selezione non si può tout court chiudere la caccia. Leggendo un’opera monumentale sui Tetraonidi – frutto di quarant’anni di studio da parte di uno zoologo di Grenoble – edita negli anni Settanta, in francese ed ormai introvabile, nel voluminoso tomo riguardante il Gallo Forcello ho trovato, nella sezione dedicata al trattamento gastronomico del selvatico, una notizia molto interessante: nel 1930, per il pranzo del matrimonio del principe ereditario Umberto di Savoia, in una settimana di caccia da parte di apposite squadre di cacciatori furono uccisi circa 1800 forcelli nelle Reali Riserve di Caccia della Valle d’Aosta. Oggi, nonostante questo “eccidio”, se vogliamo trovare una buona quantità di forcelli si deve andare in Valle d’Aosta. Dunque selezione con ratio e gestione oculata del territorio: queste le carte vincenti della Valle d’Aosta e di altre realtà – come il Pasubio – che permettono di svolgere ancora gare onorevoli di caccia su vera selvaggina di montagna.
Veniamo alla prova. Grande presenza di concorrenti (circa 12 e 13 coppie per batteria) ma anche di giudici. Difatti nella giornata successiva si correrà sugli stessi terreni la terza edizione del Campionato Europeo Pointer su selvaggina di Montagna. Due le batterie, come da tradizione, una batteria correrà nella zona alta e una nella zona bassa.
La batteria alta è diretta sul terreno dai signori Della Torre e Manfroni Colombo, con due riserve d’eccezione, il dott. Carlo Falletti e il dott. Roberto Pedrazzetti, nell’insolita veste di spettatori. Molti incontri hanno permesso di stendere una classifica di quattro soggetti. Vince con il primo eccellente il Tirso di papà Tartari. E cito, onde evitare conflitto d’interessi, il giudice Manfroni Colombo: “Innanzitutto chiedo di rivolgere un applauso al Padre Eterno che ci ha regalato questa magnifica giornata ricca di galli. (…). Vince al Primo Eccellente il setter Tirso di Tartari. Dopo un primo turno alla grande, nel richiamo ottiene un primo punto sul cadavere fresco di un giovane galletto – molto propbabilmente attaccato da un rapace – e si accaparra un secondo punto come Dio comanda, denotando una robusta potenza olfattiva. Al secondo eccellente – con gioia dell’amico Della Torre – piazziamo una pointer, la Dunga di Agosteo, trovata ferma nel richiamo da Pedrazzetti e Tartari. Al terzo posto sempre con la qualifica di eccellente il Dero di Mazzoleni, protagonista di un’azione in nota ma la mancata visione della presadi punto sul primo arresto non ha consentito di portarlo avanti in classifica. CQN ad un altro pointer, l’Argo di Rusconi, che si lascia scappare un’altra grande occasione”.
La batteria bassa guidata dai signori Gianluigi Di Vito e Franco Malnati porta una classifica molto più consistente della precedente. Al primo eccellente si piazza Iso, setter di Giachino . “Si imposta bene sul terreno, senza sfondare” spiega Di Vito “ottiene un valido punto in un buon posto, denota fluidità nella perfetta guidata. AL secondo eccellente il Brut di Della Bella, seguito al terzo eccellente dal Volo diBreda, dall’eccellente del Fon di Nieroz, dai molto buoni Scott di Rosanelli e Artù di Giachino”.
Ringraziamenti al Gruppo Cinofilo Aostano, organizzatore di questa splendida giornata, e complimenti alla ditta Amedeo Lavacchielli e signora, che alla fine della prova hanno offerto altre gustose specialità – miele, lardo, sanguinacci e fontina – della Valleé d’Aoste.
Resoconto delle Prove
Località |
Prima batteria |
Seconda batteria |
Terza batteria |
Follina TV-I17 agosto 1997 |
NALDI – TRIVELLATO 1 ECC. Athos di Rui (sim) 2 ECC. After di Cotizelati (sim) 3 ECC. Boris di Rui (sim) |
BASSO-FRANGINI
Nessun Classificato |
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La Mandelon VS-CH18 agosto 1997 |
JELMONI – DELLA TORRE 1 ECC. Mirò di Gatti (sim) 2 MB. Dero di Mazzoleni (sim) 3 MB. Scott di Rosanelli (sim) CQN Tom di Bianchetti (sim) |
TESTA – PEDRAZZETTI 1 ECC Gea di Giachino (pf) CQN Argo di Rusconi (pm) CQN Zaro di Giachino (sim) |
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La Mandelon VS-CH19 agosto 1997 |
JELMONI – DELLA TORRE CQN Mimì di Oesch (sif) |
TESTA – PEDRAZZETTI 1 ECC Asso di Bizzozzero (sim) 2 ECC Dero di Mazzoleni (sim) 3 ECC Pull di Rosanelli (sim) |
|
Val Bedretto TI-CH22 agosto 1997 |
DUCHAMP – FALLETTI
Nessun Classificato |
MALNATI – BLOCH 1 ECC Ketty di Brisa (sif) 2 ECC Dick di Bonalume (sim) CQN Uti di Sartori (sif) |
JELMONI – DELLA TORRE 1 ECC Gild di Usuelli (sim) |
Val Bedretto TI-CH23 agosto 1997 |
DUCHAMP – FALLETTI 1 ECC Quinn di Dotti (sif) |
DELLA TORRE – PEDRAZZETTI Cac/Cacit Eloi di Bethune (pm) |
JELMONI – MONNERAT 1 MB Dero di Mazzoleni (sim) 2 MB Boris di Rui (sim) |
Valle Arroscia IM-I
28 agosto 1997 |
PEDRAZZETTI – FRANGINI 1 ECC Dero di Mazzoleni (sim) 2 ECC Gea di Giachino (pf) |
DELAINI – TESTA 1 ECC Athos di Rui (sim) 2 ECC After di Cotizelati (sim) 3 MB Brut di Della Bella (sim) |
DELLA TORRE – GEMINIANI
Nessun Classificato |
Valle Stura CN-I
29 agosto 1997 |
FRANGINI – GEMINIANI 1 ECC Dero di Mazzoleni (sim) |
TESTA – DELLA TORRE Cac/Cacit Artù di Giachino (pm) |
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Monte Pasubio TN-I
31 agosto 1997 |
PEDRAZZETTI – DELAINI Cac/Cacit Asso di Bizzozzero (sim) RisCac Brut di Della Bella (sim) |
MONACO – MALNATI Cac/RisCacit Gea di Giachino (pf) RisCac Gip di Cossali (sim) 3 ECC Pull di Rosanelli (sim) ECC Scott di Rosanelli (sim) MB Brack di Pesavento (sim) CQN Gaia di Pesavento (sif) |
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Monte Grappa TV-I
6 settembre 1997 |
BORTOT – FALLETTI 1 ECC Layka di Vedovato (sif) 2 ECC Ayrton di Giachino (sim) CQN Asso di Bizzozzero (sim) |
BASSO – TRIVELLATO Cac/Cacit Brut di Della Bella (sim) RisCac Boris di Rui (sim) 3 ECC Matisse di Usuelli (sif) ECC Fast di Della Bella (sim) MB Paco di Della Bella (sim) MB Dick di Bonalume (sim) MB Diana di Rui (sif) |
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Col Visentin BL-I
7 settembre 1997 |
FALLETTI – NALDI 1 ECC Sainz di Giachino (sim) 2 ECC Layka di Breda (sif) |
BORTOT-FRANGINI-TRIVELLATO 1 ECC Pull di Rosanelli (sim) CQN Asso di Bizzozzero (sim) |
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Presolana BG-I
12 settembre 1997 |
PEDRAZZETTI – MANFRONI C. 1 ECC Quinn di Dotti (sif) CQN Abel di Mazzoleni (sim) |
BORTOT – TRIVELLATO
Nessun Classificato |
DELAINI – MALNATI
Nessun Classificato |
Foppolo BG-I
13 settembre 1997 |
DELAINI
Nessun Classificato |
PEDRAZZETTI – TESTA 1 ECC Athos di Rui (sim) |
BORTOT – TRIVELLATO 1 ECC Gip di Cossali (sim) |
Etroubles AO-I
14 settembre 1997 |
DELLA TORRE – MANFRONI C. 1 ECC Tirso di Tartari (sim) 2 ECC Dunga di Agosteo (pf) 3 ECC Dero di Mazzoleni (sim) CQN Argo di Rusconi (pm) |
MALNATI – DI VITO 1 ECC Iso di Giachino (sim) 2 ECC Brut di Della Bella (sim) 3 ECC Volo di Breda (sim) ECC Fon di Nieroz (sim) MB Scott di Rosanelli (sim) MB Artù di Giachino (pm) |
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Dopo un mese di prove, corse tra polemiche e proposte di riforma, forse comincia a muoversi qualcosa
VITTORIA CONTESA TRA DERO E BRUT
Eccoci ancora una volta a tirare le somme di un’altra edizione del Trofeo Romano Saladini Pilastri. L’undicesima edizione vede alla fine due setter – l’Amiternum Dero di Mazzoleni e l’Edbel Brut di Della Bella – contendersi il primato, non a colpi di turni esemplari, fluide guidate ed involi di forcelli o coturnici, bensì a colpi di cavilli più o meno legali per contestare l’omologazione di questa o quella gara trevigiana o svizzera. Sia chiaro, contestazione non da parte dei concorrenti – concentrati di umiltà e sportività – ma dagli Alti Livelli della Cinofilia “politica”. Per tutti i concorrenti – vincitori e vinti – è dura accettare che la vittoria (di un Trofeo considerato dai più come uno degli ultimi baluardi della sportività in cinofilia, dove conta il cane, non il conduttore o il clan per decidere la classifica finale) venga decisa a tavolino, lontano da galli, cotorne, rododendri, mirtilli, larici e pietraie.
Ogni anno assistiamo al solito strascico di polemiche, non per le organizzazioni locali, che anzi si fanno in quattro per garantire la buona riuscita delle manifestazioni, ma per ciò che sta a capo di tutto: l’ENCI, ente patrocinante del Trofeo, una delle manifestazioni che – come scrivevo un anno fa – “danno più lustro alla cinofilia italiana e fanno dell’ENCI uno degli organismi cinofili più rappresentativi a livello europeo”. Ora non è facile capire se questo stato di cose sia dovuto più al disinteressamento, autolesionismo, faide interne, o qualcosa d’altro.
Ciò che è stato sempre ribadito da più parti è che il regolamento vero e proprio – a parte punteggi e la regola della vittoria dei due anni consecutivi per l’assegnazione definitiva – manca oppure è serbato con cura in qualche cassetto e nessuno ci tiene a farlo conoscere. Si è parlato molto negli anni scorsi di riformare questo regolamento-fantasma ma tutto ciò che si è riuscito a fare è stato togliere l’obbligatorietà di una prova straniera e l’accorpamento delle manifestazioni che si corrono nella stessa zona il sabato e la domenica. Molta strada rimane da fare.
Parlando con i concorrenti – vera anima del Saladini – è emersa anzitutto la necessità di ridurre il numero di prove. Le numerose trasferte incidono in maniera rilevante sul budget di ogni concorrente. Si lamenta la mancanza di giovani che entrino nel circuito della cinofilia – e non solo del Saladini – ma quanti di essi si possono permettere le spese che comporta al giorno d’oggi la cinofilia sportiva? Inoltre lo stress fisico a cui i cani e, soprattutto, i conduttori sono sottoposti. Le faticate durante i turni, poi le faticate al volante: Follina – Mandelon – Valle Bedretto – Imperia – Cuneo – Rovereto – Paderno del Grappa – Belluno – Castione della Presolana – Foppolo – Aosta. Quanti Km siano non lo sappiamo. Sono tanti.
Poi il problema giudici. Problema delicato. I concorrenti sperano – ma non chiedono – che venga creato una sorta di “brevetto” per il giudizio in montagna, che non è il giudizio a grande cerca o a starne o a quaglie. Secondo qualcuno dovrebbe costituirsi un corpo giudicante che sappia cosa sia una giornata – e non il quarto d’ora – di caccia in montagna.
Qualcuno auspica che venga nominato all’interno di una possibile costituenda “Commissione per il Saladini” anche un rappresentante dei concorrenti. Qualcuno vuole abolire la clausola delle due vittorie consecutive per ottenere l’assegnazione definitiva del Trofeo. Qualcuno cerca di diminuire le prove. Altri cercano di portare il Saladini in nuovi posti. Altri vogliono riservare le ultime prove del Trofeo all’eccellenza. Altri vogliono batterie di chi concorre al Trofeo e batterie di chi corre – soprattutto tra i locali – per fare numero, dando la stessa possibilità d’incontro a tutti i papabili per l’assegnazione del Trofeo.
Molte sono le proposte. Bisogna sedersi attorno ad un tavolo e discutere amichevolmente, lasciando stare il “muro contro muro”. Tutto sta nell’interesse – che a quanto pare è poco o nullo – delle alte sfere della cinofilia italiana a tutelare e a rinnovare questo Trofeo, così tanto vituperato con il passare degli anni.
YURI TARTARI
CLASSIFICA
A seguito del casus belli Follina-Mandelon, la classifica finale non è certa. Quattro le ipotesi di soluzione circolate ufficiosamente:
PRIMA IPOTESI – Tutte le gare sono valide
1. |
Amiternum Dero di Mazzoleni | Pt. |
34 |
2. |
Edbel Brut di Della Bella |
30 |
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3. |
Gea del Sassalbo di Giachino |
26 |
|
4. |
Asso del Centromarche di Bizzozzero
Athos di Rui |
24 24 |
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5. |
Adbor Pull di Rosanelli |
20 |
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6. |
Boris di Rui
Gip di Cossali |
17 17 |
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7. |
Quinn del Bozzente di Dotti |
16 |
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8. |
(Marzale’s) After di Coti Zelati |
14 |
SECONDA IPOTESI – Follina valida – Mandelon non valida nessuna giornata
1. |
Edbel Brut di Della Bella | Pt. |
30 |
2. |
Amiternum Dero di Mazzoleni |
25 |
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3. |
Athos di Rui |
24 |
|
4. |
Gea del Sassalbo di Giachino |
18 |
|
5. |
Boris di Rui
Gip di Cossali |
17 17 |
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6. |
Asso del Centromarche di Bizzozzero
Quinn del Bozzente di Dotti |
16 16 |
|
7. |
Adbor Pull di Rosanelli
(Marzale’s) After di Coti Zelati |
14 14 |
TERZA IPOTESI – Follina valida – Mandelon valida solo la seconda giornata
1. |
Amiternum Dero di Mazzoleni | Pt. |
32 |
2. |
Edbel Brut di Della Bella |
30 |
|
3. |
Asso del Centromarche di Bizzozzero
Athos di Rui |
24 24 |
|
4. |
Adbor Pull di Rosanelli |
20 |
|
5. |
Gea del Sassalbo di Giachino |
18 |
|
6. |
Boris di Rui
Gip di Cossali |
17 17 |
|
7. |
Quinn del Bozzente di Dotti |
16 |
|
8. |
(Marzale’s) After di Coti Zelati |
14 |
QUARTA IPOTESI – Follina non valida – Mandelon non valida nessuna giornata
1. |
Edbel Brut di Della Bella | Pt. |
30 |
2. |
Amiternum Dero di Mazzoleni |
25 |
|
3. |
Gea del Sassalbo di Giachino |
18 |
|
4. |
Gip di Cossali |
17 |
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5. |
Asso del Centromarche di Bizzozzero
Athos di Rui Quinn del Bozzente di Dotti |
16 16 16 |
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6. |
Adbor Pull di Rosanelli |
14 |
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7. |
Boris di Rui |
11 |
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8. |
(Marzale’s) After di Coti Zelati |
7 |
* A seguito di un disguido di carattere meramente organizzativo, le prove svizzere del Vallese, sono state corse lunedì 18 e martedì 19 agosto, anziché – come da calendario ufficiale – martedì 19 agosto e mercoledì 20 agosto, innescando una questione sulla validità delle prove stesse.